Giocare a golf può aiutare nell’età adulta?

Scritto il 04/03/2023

Non si deve essere un esperto per affermare che praticare il golf, attività sportiva di elevato livello tecnico, offre senza dubbio alcuno un grosso beneficio: l’ambiente all’aperto in cui si gioca, i campi con grandi distese di tappeto erboso e scarso inquinamento sia atmosferico, sia acustico. Ma se oggi siamo qui a parlarne è perché è stato condotto uno studio che ha valutato gli effetti di questo sport sull’apparato cardiovascolare. Il lavoro condotto da Julia Kettinen dell’Institute of Biomedicine, Sports and Exercise Medicine, School of Medicine, University of Eastern Finland, Kuopio, ha documentato infatti che camminare per giocare la distanza delle 18 buche ha effetti ancor più benefici sulla salute cardiovascolare di una camminata veloce o di una passeggiata con i bastoncini da trekking. Non solo di fatti tutte queste attività sono in grado di ridurre i valori di pressione arteriosa, ma il golf ha un beneficio aggiuntivo sui valori del colesterolo e sulla glicemia.


Nello studio pubblicato nel gennaio scorso su BMJ Open Sport & Exercise Medicine,16 uomini e 9 donne di età media 68±4 anni hanno giocato su un percorso di 18 buche in Finlandia camminando e trasportando il proprio trolley. Hanno coperto una distanza di circa 8.8 km (5.5 miglia) in 3 ore e mezza. Gli stessi giocatori hanno poi effettuato una camminata veloce ed un’altra con la tecnica del Nordic walking, utilizzando i bastoncini da trekking, ognuna della durata di un’ora percorrendo 6 km (circa 3.7 miglia). Il giro di golf è risultato meno faticoso, ma ha avuto una durata maggiore ed il maggiore dispendio energetico ha avuto un impatto positivo sul profilo lipidico e sul metabolismo del colesterolo.
Il golf esercita un’ottima influenza sui giocatori creando una forte motivazione al movimento spesso senza che questi realizzino la distanza percorsa durante il giro (8-9 km). La scelta di un’ora di camminata da parte dei ricercatori è stata motivata dalla volontà di confrontare con un giro di golf quanto accade realisticamente nella attività quotidiana poiché è assai raro che un adulto possa camminare per 3-4 ore. I partecipanti allo studio sono stati monitorizzati durante l’attività fisica, sono stati sottoposti a controlli ematici e a misurazioni della pressione arteriosa; hanno raggiunto il 61% della loro frequenza cardiaca teorica massima durante il giro di golf, il 76% durante la camminata, il 77% durante il Nordic walking. Questi gli effetti positivi sui trigliceridi (golf: 0.13±0.2 mmol/L, Nordic walking: 0.31±0.2 mmol/L, camminata: 0.23±0.2 mmol, p=0.012) (valore desiderabile: inferiore a 150 mg/dl (1,7 mmol/L) e sul colesterolo HDL (golf: 0.04±0.06 mmol/L, Nordic walking: −0.02±0.06 mmol/L, camminata: −0.02±0.07 mmol/L, p=0.002) (<1.03 mmol: bassa colesterolemia HDL, aumentato rischio cardiovascolare). La differenza più alta si è avuta sui valori glicemici: Golf: 0.01±1.0 mmol/L, camminata: 1.3±0.9 mmol/L, p<0.001. Rimandiamo allo studio per tutti i risultati in dettaglio. Il golf è classificato come uno sport ad intensità bassa- moderata poiché comporta che i giocatori si fermino, aspettino e decidano la strategia di gioco, percorrendo però lunghe distanze e con un esercizio di lunga durata, cosa che rende questa attività aerobica particolarmente efficace. Si tratta di uno sport che i cardiologi possono quindi consigliare sia in prevenzione sia a coloro che già hanno sofferto per una patologia cardiovascolare.
Una curiosità: perché le 18 buche? La distanza delle 18 buche rappresenta uno standard per il giro convenzionale di golf. Vi sono però campi da golf anche da 3, 6, 9, 27 e 36 buche. Contrariamente ad altri sport, nel golf le dimensioni e la forma dei campi non sono definite. Sport antico, la prima volta il 3 ottobre 1764, in Scozia, a St Andrews si convenne per le 18 buche e poi soprattutto dall’inizio del secolo scorso il concetto di 18 buche è stato riconosciuto in tutto il mondo. Narra una leggenda che il numero delle buche venne stabilito in base agli shots di whisky contenuti in una bottiglia, che dei golfisti scozzesi erano soliti bere lungo il percorso sino ad esaurimento della scorta della loro bevanda nazionale preferita. Se così accadesse davvero questo splendido sport all’aria aperta non sarebbe consigliabile!


Fonti
Julia Kettinen, Heikki Tikkanen, Mika Venojärvi. Comparative effectiveness of playing golf to Nordic walking and walking on acute physiological effects on cardiometabolic markers in healthy older adults: a randomised cross-over study. BMJ Open Sport & Exercise Medicine Jan 2023, 9 (1) e001474; DOI: 10.1136/bmjsem-2022-001474


Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma